Una delle prospettive più belle del futuro è definita Internet of Things, ovvero quella che cerca la dimensione Internet delle cose.

 

Quella fusione o meglio partnership tra mondo reale e virtuale o, forse meglio, la possibilità di rappresentare in modo diverso ciò che è stato ed è, passando appunto per quel luogo che oggi sappiamo essere Internet.

Del sito primo sito Mida dedicato al Retail mi sono già occupata alcuni anni fa (2008), e ripensando alla sua struttura e immagine, mi rendo conto di non aver saputo andare oltre la raffigurazione della realtà, utilizzando il disegno di un negozio immaginario (realizzato da Roberta Maddaloni) al cui interno erano stati sistemati oggetti simbolici, che dovevano fungere da connessione con i contenuti. Una sorta di vetrina che univa i due mondi.

Siamo nel 2013 e sono passati solo 5 anni. Già moltissimi per ogni realtà tecnologica, sono stati ulteriorimente sconvolti dall’onda del web 2.0, dei social network, della comunicazione transmediale.
logo mida retailIo e Francesco (responsabile per Mida del progetto) ci ritroviamo di nuovo faccia a faccia. Sappiamo entrambi che il nuovo sito non dovrà essere solo diverso e magari innovativo, dovrà riuscire ad interpretare e raccontare il vissuto del gruppo Retail di Mida e allo stesso tempo aprire uno spazio di confronto e dialogo con i suoi protagonisti. Non più un sito, ma un luogo.

Il mio mondo e il suo mondo sono diversi, parlano lingue reciprocamente sconosciute, un ostacolo apparentemente o quanto meno un problema.
Non sarà così. Per un’alchimia difficile da dimostrare, da subito tutto sembra abbastanza chiaro e le nostre scelte sono caratterizzate da una serie di certezze che costituiranno le fondamenta del progetto: un sito in wordpress (by Innovando) con diversi piani di comunicazione, la coniugazione in chiave retail del marchio Mida (by TimeAdv), le foto in bianco e nero ognuna con un dettaglio in arancione (by Fabrizio Lonzini).
Ma la chiave di tutto, che anticipa il progetto e lo ispirerà per tutto il percorso, è costituita dalle quattro aree centrali: quattro mondi che sono al centro della proposta formativa e consulenziale e che abbiamo da subito voluto come nucleo del sito. Così è stato prima e così è ora, nella realtà come sul web.

Definita la struttura comunicativa di base non restava che cimentarsi con il dialogo, oggi rappresentato dal blog, che costituisce la possibilità di seguire in divenire le realtà quotidiane dello store con tutti i suoi protagonisti, fornire chiavi di lettura e stimoli di riflessione, ma soprattutto tenere una porta socchiusa al confronto.

Il redesign di un sito dedicato al Retail è diventata l’occasione per pensare sinergie possibili tra cliente e fornitore, tra contenuto e sua dimensione web. Più che un lavoro, il risultato di una contaminazione continua tra realtà diverse.

8 Risposte

  1. Susanna

    Complimenti. Il risultato finale mi pare ottimo. Un buon mezzo, innovativo ed anticonvenzionale che, son sicura, vi darà grandi soddisfazioni.

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  2. Ilaria

    Immagino che il primo tentativo sia stato il frutto di una ricerca che aveva come obiettivo quello di trovare una fusione tra immagine e contenuto. Cosa che si è trasformata, con il nuovo sito retail, in foto e scrittura. Quasi come se comunque sono il contenuto e lo storytelling che fanno emergere l’immagine.

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    • Paola Cinti

      Esatto.. un passaggio da una bidimensionalità ad una tridimensionaltà arricchita dal rapporto tra le persone che lo hanno realizzato.
      Un modo di raccontarsi più “rischioso” che implica una messa in gioco più profonda, sia per noi che lo abbiamo realizzato sia verso il target a cui si riferisce.

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  3. Francesco Fedele

    Un’esperienza energizzante. Caratterizzata da tanti dubbi, incertezze ed esitazioni per chi, come me, cominciava un percorso in un mondo nuovo. L’inizio di un nuovo percorso molto stimolante. Lo spaesamento iniziale ha lasciato il posto alla voglia di provarci, di sbagliare e ripartire. Soprattutto per la tua capacità di ascolto, di accogliere e cogliere quei segnali che potevano fare la differenza. Paola, hai saputo indirizzare, finalizzare anche quelle informazioni che potevano sembrare banali, dandoci lo spunto per farle diventare determinanti. Da qui siamo andati avanti con una grande convinzione, che ha favorito una profonda alchimia. Il sito doveva far conoscere i nostri contenuti ma anche il nostro sentire, trasmettere le convinzioni che sono alla base dei nostri contenuti. Ed è stato un crescendo, con il contributo di tutte le persone che hai già citato, sino alla decisione di caratterizzate il sito con le foto in bianco e nero con il nostro tocco di arancio. E la cosa più affascinante è che è solo l’inizio. Grazie a tutti.

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  4. Antonio

    “Il mio mondo e il suo mondo sono diversi, parlano lingue reciprocamente sconosciute, un ostacolo apparentemente o quanto meno un problema…” In questa dichiarazione di apparente problematicità la chiave di volta per una svolta e la creazione di una “cosa” nuova, nella forma, nel contenuto e….dalla lettura dell’articolo, una cosa nuova soprattutto nel processo di comunicazione, di scambio, nell’incontro tra persone diverse, che hanno portato al prodotto finale. Ho navigato il nuovo sito, conoscevo il vecchio: tra i due sembrano passati più di 10 anni. In mezzo solo persone che parlano una lingua comune, partendo da idiomi sconosciuti. Il risultato? Bellezza applicata alla consulenza!

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    • Paola Cinti

      Grazie Antonio, si… direi che questo incontro tra diversità è stato veramente terreno per molte fioriture.
      In un momento come questo mi sembra che sia importante ritrovarsi in ambienti ben fatti, belli e pieni di contenuto.

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