Teoricamente si definisce web identity management (o digital identity management) lo studio, la progettazione e la definizione di una strategia comunicativa tesa a delineare in modo chiaro l’immagine di un brand nel web.

 

Nei due casi che descriverò in questo post, mi sono occupata del Personal Branding di due professionisti che operano nel settore della consulenza e formazione organizzativa: Daniela Cannavale e Francesco Fedele.

Il primo step, fondamentale anche perché chiuderà il cerchio dell’intera operazione, è stato quello di recuperare il filo della loro storia professionale cercando di cogliere e definire quali elementi far emergere e valorizzare.
Il risultato ci ha permesso di aggiornare i loro profili linkedin, intervendo su: immagine, identitità professionale, compilazione del profilo, inserimento dei contenuti, aggiornamento di attività formative e pubblicazioni (vedi profili linkedin di Daniela e Francesco).

Il secondo step ha riguardato l’attribuzione dell’Authorship e l’incremento dell’Author Rank su alcuni contenuti strategici.
Entrambi hanno in passato contribuito con vari contenuti sui siti Mida e MidaRetail, quindi ho provveduto a collegare questi contenuti con i loro profili su Google+, passaggio tecnico fondamentale per l’attribuzione dell’Authorship. Dopo pochi giorni Google ha regolarizzato questa attività aggiungendo la loro immagine accanto ai contenuti presenti sul motore di ricerca e il link ai rispettivi profili G+, come possiamo vedere in queste immagini.

daniela-cannavale-google

francesco_google

Ma l’Authorship, qualora non abbia come obiettivo quello di ottenere un migliore posizionamento nei motori di ricerca, rischia di essere solo un’operazione di facciata. L’obiettivo che ci eravamo proposti era quello di aumentare l’Author Rank posizionando contenuti chiave su Google.

Il risultato è stato di molto superiore alle mia aspettative: Daniela è attualmente posizionata al primo posto su Google con la ricerca per “Analisi Transazionale Organizzativa” che era la chiave della sua identità nel web e Francesco è in seconda pagina con la chiave “Store Manager” su 431.000.000 di risultati e in prima pagina con la chiave “Staff Meeting” su 465.000.000 di risultati, entrambi contenuti del suo blog… e sono solo due esempi significativi perché tutti i contenuti analizzati hanno beneficiato dell’Authorship.

 

analisi_transazionale-daniela

 

francesco-staff-meetingL’ultimo passaggio lo abbiamo dedicato ad alcune rifiniture del nostro progetto comunicativo: la realizzazione di una nuova firma per le email che confermasse la loro web identity e fosse uno strumento di self marketing, infine, la realizzazione di una card con about.me che racchiudesse in una cornice grafica gli elementi fondamentali e che potesse essere utilizzata anche come firma nelle email informali (about.me/daniela.cannavale  e about.me/francesco.fedele).

 

Il percorso da un punto di vista strategico e tecnico si è concluso così, ma cogliendo alcuni stimoli di Antonio e Ilaria, a distanza di circa un mese dalla conclusione del progetto, mi sono resa conto che il suo valore va oltre la prassi e i risultati.
Di fatto è stato un modo per riprendere il filo di due percorsi professionali molto articolati e ricchi di senso che, penalizzati dalla frenesia dei tempi con cui il web elabora le informazioni e dai tanti impegni quotidiani, hanno permesso a Daniela e Francesco di recuperare e valorizzare il senso della propria storia attraverso una profonda consapevolezza del percorso da loro compiuto sino ad ora.

Un impegno che ha avuto come risultato finale la possibilità di rendere la loro web identity coerente, chiara e visibile a tutti.

4 Risposte

  1. Daniela Cannavale

    Cara Paola, per me è stato un vero piacere lavorare con te. Sei una persona molto competente ed umanamente piacevole. Sono contenta di continuare questo viaggio insieme.
    Un abbraccio. Daniela

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  2. Antonio

    Ho seguito da “esterno” la nascita e lo sviluppo di questo lavoro, e ne ho parlato con Paola con “linguaggio naturale” e non tecnico. Ho visto il progressivo dipanarsi di due storie ricche di articolazioni, di esperienze, di spunti, di contributi, di competenze, che con questo lavoro hanno acquistato un senso attraverso il filo rosso che si è reso chiaro ed evidente sul web. Tutto, alla fine, è apparso chiaro e addirittura semplice, ma in realtà so e mi rendo conto del lavoro certosino di Paola, che ha costruito giorno dopo giorno, articolo dopo articolo, contributo dopo contributo, una rete “significante” che ha portato ai risultati di visibilità evidenti sul web.
    Un lavoro certosino e professionale che per un profano come me suona ancora di “magìa”….ma è per questo che poi occorre la consulente!! Complimenti a tutti gli attori di questa vicenda. Mi sembra l’inizio di nuove cose da apprendere, non solo per me ma per molti!

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    • Paola Cinti

      Grazie Antonio, in questo post per ovvi motivi professionali ho posto l’accento sulla prassi… ma come hai ben detto, tutto questo lavoro non crea e non trasforma niente. E’ solo un modo, sicuramente sempre più necessario vista l’enormità di contenuti che si producono ogni secondo, per far emergere storie di per sé speciali.
      Sia Daniela che Francesco investono molto del loro tempo nella produzione di contenuti originali e interessanti, io li ho solo aiutati a renderli visibili.
      Sicuramente un progetto da tenere presente per chi ha qualcosa da dire…

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