I Gruppi Facebook sono uno strumento di aggregazione e in alcuni casi, come questo, sono luoghi in cui si progettano e realizzano idee innovative e socialmente utili.

 

Pagine e Gruppi Facebook: due luoghi di comunicazione diversi

Oltre ai profili personali, due sono i canali di comunicazioni di rilievo su Facebook: le pagine e i gruppi. Spesso confuse nel loro utilizzo in realtà hanno modalità di gestione profondamente diverse, che se comprese possono rivelarsi mezzi di grande successo.

Le pagine sono strumenti di Corporate Branding, ovvero luoghi in cui un Brand (Autore, Prodotto, Azienda) comunica con i propri follower che, a seconda della tipologia potranno essere clienti, lettori o persone interessate a saperne di più.
Le pagine sono gestite da team di riferimento che decidono un piano editoriale di contenuti e rispondono ai commenti degli interlocutori.

I gruppi, invece, sono strumenti di aggregazione e partecipazione intorno ad un progetto, un’idea, una passione e potremo definirli luoghi di scambio e ricerca dove gli iscritti hanno un ruolo attivo in quello che è un progetto noto sin dalla nascita dell’era 2.0: imbrigliare l’intelligenza collettiva.
A differenza della pagina, un gruppo ha un regolamento o un manifesto che chiarisce in modo univoco quali comportamenti possono essere oggetto di moderazione da parte degli amministratori. Ciò è reso necessario dalla partecipazione attiva dei suoi iscritti che, qualora non venga moderata, in genere porta al fallimento del gruppo e del progetto.

 

Gruppi Facebook di regalo, cerco, vendo, baratto: come funzionano

La creazione di gruppi Facebook mirati al regalo, la vendita, il baratto e la ricerca di cose di ogni genere, nasce dall’idea di rimettere in circolo oggetti che possono essere ancora utilizzati.

logo facebook con carrello della spesaOgni gruppo viene costituito da un “creator”, la sua gestione è affidata a uno o più amministratori denominati “admin” (tra cui lo stesso creator), ed è disciplinato da un apposito regolamento che deve essere rispettato da tutti gli iscritti, pena l’allontanamento definitivo (il cosiddetto “ban”).
Una volta creato il gruppo e pubblicizzato attraverso i canali Facebook, vengono via via approvate le richieste di iscrizione dei vari utenti, verificandone per quanto possibile i profili al fine di evitare l’ingresso di falsi utenti definiti “fake”.
Stessa cosa avviene con i vari post di regalo, ricerca, baratto, vendita: vengono approvati dagli admin solo se rispondenti alle regole stabilite.

Il ruolo di admin è piuttosto impegnativo: oltre ad approvare iscrizioni e post, deve monitorare costantemente i gruppi che gestisce, ammonendo le persone scorrette e/o opportuniste e aiutando gli inserzionisti a gestire la trattativa fino alla conclusione della stessa.

Il meccanismo è abbastanza semplice: l’inserzionista inserisce un post (corredato di foto e descrizione dell’oggetto) di regalo, vendita, baratto o ricerca, i membri interessati si prenotano in caso di regalo o vendita, oppure offrono in caso di baratto o ricerca; a quel punto il proprietario dell’oggetto decide a chi assegnare, comunicandolo pubblicamente all’interno del post stesso, e successivamente si accorda in privato con l’assegnatario. Una volta conclusa la trattativa, viene rimosso il post.

 

Perché sono importanti, utili e innovativi

L’importanza di questa tipologia di gruppi è data sostanzialmente da due fattori:

  • la solidarietà verso chi è in difficoltà economiche;
  • l’eco-sostenibilità dell’ambiente al fine di diminuire l’inquinamento evitando di saturare le discariche, favorendo così uno sviluppo ambientale, sociale ed economico.

social economyOggi, si sa, la crisi la fa da padrona, ecco perché questi gruppi funzionano, crescono e sono significativi: ciò che a qualcuno non serve più, può tornare utile a qualcun altro che purtroppo non ha la possibilità di acquistarlo (solidarietà); pensiamo a mobili ed elettrodomestici che, se per alcuni sono ormai obsoleti, per altri invece rappresentano una “salvezza”.
Inoltre alcuni articoli, come i complementi d’arredo e gli elettrodomestici, oltre ad essere ingombranti, sono altamente inquinanti e il loro riutilizzo, purché in buono stato e funzionanti, ne impedirà per molto tempo ancora la dismissione e il conseguente danno ambientale.
Lo stesso dicasi per moltissimi oggetti riportati a “nuova vita” grazie all’arte del riciclo, di cui tanti ormai sono maestri (eco-sostenibilità).

Per vedere all’opera queste nuove realtà, ecco alcuni esempi di gruppi dove iscriversi e dove sperimentare questo nuovo modo di fare “economia”:

Te lo regalo se vieni a prendertelo a Roma
Te lo regalo “E BASTA!” se vieni a prenderlo Roma

 

4 Risposte

  1. Roberto Rizzardi

    Facebook dimensione “pagina” e “gruppo”. Istruzioni per l’uso e non scontata individuazione di alcuni prerequisiti, nonché dell’operatività che ne consegue.
    Un articolo da leggere e che mi ha immediatamente chiarito la natura di alcuni errori che ho compiuto da amministratore di gruppo e che mi hanno abbassato immediatamente la “qualità della vita”.
    Molto interessante, di lettura agevole e mi è molto piaciuto.

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    • Tiziana Rossi

      Grazie Roberto! È proprio per gli errori che ho commesso da “neofita” che è scaturita in me una profonda curiosità e un forte desiderio di riuscire ad orientarmi in questo dedalo di profili, pagine e gruppi, riuscendo quanto meno a riconoscerne le differenze. Con il tempo ho scoperto che gestire gruppi è coinvolgente e interessante, ma anche molto impegnativo, soprattutto quando si tratta di moderare!

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  2. Paola Cinti

    Subito dopo l’arrivo dei social e del web 2.0, si cominciò a sentir parlare di #socialnomics, ovvero la nuova economia dei media.
    All’epoca era tutto molto nebuloso e sapevamo che qualcosa stava cambiando velocemente, ma non si capiva bene “come”.
    Questo progetto è una delle possibili declinazioni del come, dalla condivisione di informazioni e idee allo scambio di beni.
    Un bel progetto Tiziana che dovrebbe diventare capillare in tutto il mondo.

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    • Tiziana Rossi

      Grazie Paola! Ritengo sia importante sfruttare le possibilità offerte dai social e, nel caso specifico di Facebook, non limitarsi a condividere “stati” e foto, ma utilizzarlo per realizzare progetti utili a tutti e diffondere informazioni spesso taciute dai media.

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